L’ etichetta Made in Italy trionfa anche in Italia

L' etichetta Made in Italy trionfa anche in Italia

Anche nel Belpaese nessuno resiste al richiamo del Made in Italy. Secondo l’Osservatorio Immagino, infatti, ad attirare di più i consumatori nel 2017 non sono stati i cibi bio o “free from” ma l’italianità. Scopri di più

Secondo quanto riportato nella terza edizione dell’Osservatorio Immagino Nielsen GS1 Italy, tra gli scaffali del supermercato c’è un claim a cui pare nessuno sappia resistere ed è il “Made in Italy”. Non sono, quindi, i cibi bio, “freem from” o “rich in” ad attirare di più i consumatori nel Belpaese, ma l’italianità.

Nel 2017, infatti, a fronte di 15.362 prodotti che presentavano sulle etichette la scritta “100% italiano”, “Made in Italy”, “solo ingredienti italiani”, le vendite sono cresciute del 4,5 % (+ 2,3 rispetto al 2016). A contribuire a questo incremento sono stati anche i prodotti Dop e Igp. A trainare il settore delle produzioni a indicazione di origine sono stati formaggi e salumi, ma vanno bene anche vini e spumanti Doc e Docg.

Complessivamente i prodotti presentati come italiani hanno generato oltre 6,3 miliardi di euro di sell out. L’elemento più usato nel pack è la bandiera italiana (su 14,3% dei prodotti), che ha sicuramente un impatto visivo maggiore e che ha visto un + 4,9% di vendite. In particolare il tricolore conquista i consumatori senior e le famiglie con bambini, mentre l’acquisto dei prodotti a denominazione è prerogativa soprattutto di persone mature e ad alto reddito.

Tra i claim che attirano di più i consumatori c’è “100% italiano”, che registra un  +7,8%, in particolare su formaggi e latte. La dicitura “prodotto in Italia”, sebbene sia molto usata, passa dal + 0,3% del 2016 al – 0,4% del 2017.

Molte etichette riportano inoltre l’origine regionale e fanno riferimento soprattutto a 7 regioni: Campania, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana, Trentino-Alto Adige. Tutte le regioni chiudono il 2017 con un giro d’affari in crescita, in particolare Puglia, Toscana e Piemonte, tranne la Campania che dimezza la crescita rispetto ai primi 6 mesi del 2017. Ma la regione più valorizzata sulle confezioni è il Trentino Alto Adige, presente su 672 prodotti.

Purtroppo, però, ci sono anche tante aziende che sfruttano questa situazione e immettono sul mercato, sia interno che estero, prodotti Italian Sounding che di italiano non hanno proprio niente. Per questo bisogna fare attenzione a finte bandierine o nomi bizzarri. Se non siete sicuri di quello che riporta l’etichetta potete scaricare l’App Authentico. Con la semplice scansione del codice a barre puoi sapere se il prodotto che stai per acquistare è italiano o un’imitazione


Ti potrebbe interessare: La bandiera italiana sulla confezione dei prodotti agroalimentari fa vendere di più. Ecco spiegato il perché

Il richiamo all’italianità resta sempre e comunque un fattore determinante per la scelta dei consumatori, sicuramente perché sinonimo di qualità e sicurezza. La scelta di comunicazione delle aziende di enfatizzare l’origine italiana dipende dalla crescente richiesta di conoscere l’origine di quello che si acquista e dalla preferenza espressa dai consumatori nei confronti dei prodotti agroalimentari “Made in Italy”. E lo fanno cominciando proprio dall’etichetta che resta, dunque, il primo posto fisico per entrare in contatto con il consumatore e per soddisfare la sua esigenza di informazioni complete e trasparenti.