Manca solo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e diventa obbligatorio dichiarare in etichetta la provenienza di carne e salumi. La sperimentazione sarà in vigore fino al 31 dicembre 2021
Non solo pomodoro, pasta e riso: via libera al decreto che rende obbligatorio l’indicazione in etichetta della provenienza di carne e salumi. Sono passati, infatti, tre mesi dalla data di notifica del Provvedimento alla Commissione Europea, trascorsi i quali si può applicare sul territorio nazionale. Durante questo periodo Bruxelles non ha espresso parere negativo.
“Firmiamo un decreto importante che sono convinta possa aiutare tutta la filiera suinicola a valorizzare le produzioni 100% italiane” – ha dichiarato la ministra Bellanova ricordando anche che il settore ha fortemente risentito della crisi causata dalla pandemia.
La firma del decreto che rende obbligatoria l’indicazione dell’origine delle carni trasformate è un ulteriore step compiuto dall’Italia, dopo quelli sul pomodoro, la pasta e il riso.
“La tutela della filiera agroalimentare e delle produzioni Made in Italy – dichiara il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli – sono al centro dell’azione portata avanti dal Governo per dare certezze sia alle imprese del settore che investono in qualità dei prodotti, sia ai consumatori che richiedono trasparenza nelle informazioni contenute in etichetta“.
Cosa sarà riportato in etichetta
Il decreto, che dovrà essere presto pubblicato in Gazzetta Ufficiale per essere operativo, prevede che i produttori indichino in maniera leggibile sulle etichette le seguenti informazioni sugli animali: Paese di nascita, Paese di allevamento e Paese di macellazione.
Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati nello stesso paese, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma: “Origine: (nome del paese)”. La dicitura “100% italiano” è utilizzabile solo quando ricorrano le condizioni del presente comma e la carne è proveniente da suini nati, allevati, macellati e trasformati in Italia.
Quando la carne, invece, proviene da suini nati, allevati e macellati in uno o più Stati membri dell’Unione europea o extra europea, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma: “Origine: UE”, “Origine: extra UE”, “Origine: Ue e extra UE”.
La tutela dei consumatori e delle aziende
Questo Decreto è un passo avanti nel garantire sempre maggiore trasparenza e sicurezza su prodotti alimentari molto diffusi, ma anche per tutelare della salute dei cittadini.
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Una novità importante per sostenere pure i 5mila allevamenti nazionali di maiali messi in ginocchio dalla pandemia e dalla concorrenza sleale. Ogni anno arrivano, per esempio, nel nostro Paese prosciutti spacciati per Made in Italy, tanto che si stima che tre prosciutti su quattro siano in realtà ottenuti da carni straniere, senza che questo sia stato fino ad ora esplicitato in etichetta.
In un momento difficile per l’economia portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti per combattere la concorrenza sleale al Made in Italy, diventa di fondamentale importanza.
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