5 incredibili cose che non sapevi sul Radicchio Rosso di Treviso

5 incredibili cose che non sapevi sul Radicchio Rosso di Treviso

Famosa IGP veneta, ne esistono tre varianti, tutte uniche e particolari. Ma sei davvero sicuro di sapere tutto sul Radicchio Rosso di Treviso? Ecco 5 curiosità per conoscerlo meglio

Famosa IGP veneta, il Radicchio Rosso di Treviso si produce, infatti in alcune città in provincia di Treviso, Padova e Venezia, nelle aree pianeggianti del Veneto. Appartiene al gruppo delle cicorie e ne esistono tre tipologie diverse: il tardivo (la variante più pregiata, con una lavorazione unica), il precoce e il variegato di Castelfranco. La una virtù principale è quella di avere effetti depurativi perché è composto per oltre il 90% da acqua, anche se è un alleato prezioso per la nostra salute in generale.

Il Consorzio Tutela Radicchio Rosso di Treviso e Variegato di Castelfranco è nato nel 1996, stesso anno in cui è stata riconosciuta l’Indicazione Geografica Protetta. Molto versatile in cucina, si presta a tantissime ricette, dai risotti alle insalate dà un gusto particolare a tutti i piatti. È ottimo anche da solo.

Ecco 5 curiosità sul Radicchio Rosso di Treviso che forse sapevi o forse no

Qual è l’origine?

Di origine incerta, il radicchio appare in Italia nel XVI secolo in provincia di Treviso, presso Dosson, dove da cibo della povera gente, grazie a particolari lavorazioni, si trasformò in pregiato e ricercato ortaggio. Le prime notizie sicure e documentate risalgono alla seconda metà dell’800. La diffusione ci fu, però, grazie all’agronomo lombardo Giuseppe Benzi che diede vita alla prima Mostra del radicchio il 20 dicembre del 1900, nella Loggia di Piazza dei Signori a Treviso. Non si hanno notizie certe, invece, sulla tecnica dell’imbiancamento. Qualcuno ritiene che i contadini, con l’arrivo dell’inverno, avessero tentato di conservare i radicchi nelle stalle e che, casualmente, si fossero accorti che invece di marcire alcuni cuori di radicchio fossero buoni e croccanti. Avendo a disposizione l’acqua sorgiva hanno, poi, iniziato questa nuova coltura. L’origine del Radicchio Variegato di Castelfranco IGP, invece, è sempre stata avvolta da mistero. Secondo alcuni studiosi deriva da un incrocio, realizzato nel XIX secolo, fra il radicchio rosso di Treviso e l’indivia scarola.

Qual è il territorio di produzione del Radicchio Rosso di Treviso?

La zona di produzione, trasformazione e confezionamento del Radicchio di Treviso IGP è nelle province di Treviso, Padova e Venezia.  È collocata, quindi, nell’area pianeggiante del Veneto centrale, caratterizzata da estati calde e inverni piuttosto rigidi. I terreni sono fertili e, soprattutto, ricchi di acqua. Qui le purissime acque di falda che scendono a valle dalle Dolomiti dando origine a diversi corsi d’acqua. Il più importante è il Sile, la cui zona è tutelata dal Parco Regionale.

Come si produce?

Il radicchio precoce si semina nel mese di luglio e matura in campo. Passati i mesi caldi i cespi sono sottoposti a legatura, che consiste nel legare le foglie verdi tra loro. Agli inizi di settembre si inizia la raccolta, si privano delle foglie esterne e la parte interna è ripulita, pronta per essere venduta. Il tardivo, fiore all’occhiello dell’agricoltura trevigiana, si raccoglie dopo il precoce, dai primi giorni di novembre, ed è sottoposto a tre distinte fasi di lavorazione. La prima è la preforzatura, in cui le piante raccolte dai campi con parte delle radici, sono pulite e private delle foglie più esterne. Dopo sono creati dei grandi mazzi, legando insieme 25-30 cespi, che sono poi interrati e coperti con tunnel protettivi per evitare eccessivo contatto con l’acqua di piogge, neve e ghiaccio. La seconda fase, che rende unici il gusto, la consistenza e l’aspetto del Radicchio tardivo, è l’imbianchimento. Questa operazione consiste nell’immergere le piante fino al colletto in vasche di acqua di falda con temperatura controllata, fino alla completa maturazione, circa 15-20 giorni. Durante questo periodo la pianta produce nuove foglie interne che rimangono bianche e prive di pigmenti clorofilliani in quanto protette da fonti di luce. Questa operazione, controllata con attenzione, permette di sviluppare le particolari caratteristiche organolettiche, le coste perdono la consistenza fibrosa, diventano croccanti e leggermente amarognole. L’ultima operazione è la toelettatura, i singoli cespi sono ripuliti dalle foglie esterne e lavati in acqua corrente per essere venduti. Per il Radicchio Variegato di Castelfranco l’imbiancatura si realizza ricoprendo i cespi con teli scuri, in condizioni di formare nuove foglie in assenza di luce. Prive o quasi di pigmenti clorofilliani, queste si caratterizzano per la costolatura bianca, che forma una variegatura sullo sfondo della lamina fogliare. Dopo si procede alla forzatura e alla toelettatura, con cui  si asportano le foglie deteriorate.

Come si riconosce il Radicchio Rosso di Treviso?

Il tardivo ha foglie di sapore leggermente amarognolo e di consistenza mediamente croccante. Il cespo è voluminoso, allungato, ben chiuso, e le foglie sono caratterizzate da una nervatura principale molto accentuata, di colore bianco che si dirama in molte piccole nel rosso delle foglie. Il tardivo ha la costola dorsale di sapore gradevolmente amarognolo e croccante nella consistenza. Le foglie serrate e avvolgenti tendono a chiudere il cespo sull’apice. Sono di colore rosso vinoso intenso con nervature secondarie appena accennate, mentre la costola dorsale e la nervatura principale sono bianche. Il variegato ha, invece, un sapore dal dolce al gradevole amarognolo molto delicato. Il cespo ha la forma di un fiore. Le foglie hanno il bordo frastagliato e sono di colore bianco-crema, con variegature distribuite in modo equilibrato dal viola chiaro al rosso violaceo e al rosso vivo.


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Quali sono le caratteristiche benefiche del radicchio?

Il radicchio è un alimento molto leggero e digeribile, particolarmente consigliato a chi ha bisogno di abbassare il colesterolo nel sangue e disintossicare l’organismo. È composto per la maggior parte da acqua e fibre, ma è ricco anche di nutrienti come vitamine, soprattutto la C, K e del gruppo B, e potassio. Aiuta la digestione ed è un prezioso alleato del fegato, contribuendo a mantenerlo sano e. Infine, è un eccellente antiossidante, in grado di contrastare il precoce invecchiamento cellulare, abbassare il colesterolo cattivo e ridurre la glicemia.