Boom di monoporzioni: l’Italia è il paese dei single?

boom delle monoporzioni

Si registra un nuovo trend nel carrello della spesa, esplodono gli acquisti monoporzione e i supermercati si adeguano. Cosa sta spingendo al cambiamento?

Insalate pronte, primi piatti pronti, frutta confezionata, salse, surgelati, snack e biscotti, tutto diventa monoporzione. Record di vendita per i tomini (mini formaggi in formato single) fino ad arrivare al Parmigiano Reggiano in versione cubetto o al Montasio Dop in versione stick. In tutte le categorie del food, la tendenza del packaging si orienta ai formati sempre più ridotti. Il fenomeno è da attribuire al cambiamento delle abitudini di consumo e del nucleo familiare. Sembra che l’Italia stia diventando un paese di single o di coppie con un solo figlio o senza. È questo il nuovo trend demografico che emerge anche dalle stime Istat degli ultimi anni. In più si registra una propensione ad acquistare monoporzioni non solo per i pasti in ufficio, ma anche per il consumo a casa. Cambiano quindi anche le richieste di versatilità in termini di portabilità e occasioni di consumo.

Cosa guida il cambiamento?

Oltre alla diminuzione dei componenti del nucleo familiare, si registrano notevoli cambiamenti nelle abitudini alimentari. In particolare il numero dei pasti classici è diminuito in favore di frequenti snack, mercato che, stando ai dati di Nielsen, già nel 2019 ha toccato una crescita del 3% a valore per un totale in Italia di 755,7 milioni di euro. A questo, si aggiunge che le famiglie italiane non sono più propense alle grandi scorte per riempire le dispense, anzi preferiscono acquistare giorno per giorno, in base alle necessità. Sono infatti diminuiti anche i cosiddetti formati famiglia. Le giovani generazioni, poi, preferiscono sperimentare ricette con ingredienti particolari, ma non sono soliti replicarle, e quindi propendono all’acquisto di confezioni monodose per i loro esperimenti culinari. Questo è quanto emerge dal report “Opportunities for single packs in food” di Mintel Group.

Un altro aspetto da considerare è anche il dosaggio delle porzioni, e i piccoli pack permettono di tenere sotto controllo l’assunzione di calorie.

Gli stili di vita vanno talmente in questa direzione che stanno nascendo anche supermercati quasi dedicati ai formati singoli, veri e propri supermercati per single.

Ma come la mettiamo con la sostenibilità?

Gli imballaggi sempre più piccoli con cui vengono confezionati i cibi, riportano ad una grande questione legata alla sostenibilità e alla produzione dei rifiuti. In base al Rapporto Coop dell’anno scorso, gli imballaggi in plastica sono utilizzati in massima parte per i prodotti food & beverage (76% del totale), con una prevalenza assoluta del comparto alimentare delle bevande (3 imballaggi su 4). L’attenzione alla sostenibilità degli imballaggi è adesso un trend in forte crescita per gli italiani, e sta spingendo alla ricerca di nuove confezioni, anche per le monoporzioni, completamente riciclabili o almeno ibride. Aumentano, infatti, gli investimenti nella ricerca di materiali alternativi che possano garantire una buona conservazione dei cibi e un impatto ambientale ridotto.


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Un vantaggio sostenibile c’è: meno spreco alimentare

Il rovescio della medaglia attiene alla riduzione dello spreco alimentare che comporta il cibo confezionato in monoporzioni, altro tema di grande interesse per gli italiani. Acquistare soltanto i prodotti che si è sicuri di consumare consentirà un risparmio di ben 1,5 miliardi di euro. Secondo il Rapporto Waste Watcher 2020 di Last Minute Market/Swg, lo spreco alimentare costa oggi 4,90 € alla settimana, mentre nel 2019 la cifra si assestava intorno ai 6,60 €, con una diminuzione del 25% delle eccedenze alimentari gettate nelle case dei consumatori rispetto allo scorso anno. Stando al Norwegian Institute of Food Nofima, che ha comparato l’impatto ambientale dello spreco di cibo con quello degli imballaggi, questi ultimi, se smaltiti correttamente, non provocano le grandi ripercussioni sull’ambiente che comporta invece lo spreco alimentare.

Ecco, dunque, il compromesso: pack monoporzioni progettati però per il riciclo e a basso impatto (utilizzando alluminio, plastiche compostabili e cartone). È il futuro auspicabile per la collettività, ma anche la nuova sfida per le aziende.