Agricoltura biodinamica, stregoneria approvata dal Senato?

agricoltura biodinamica

Argomento molto acceso e discusso, l’agricoltura biodinamica torna a far parlare di sé dopo il disegno di legge approvato in Senato che la equipara all’agricoltura biologica. C’è confusione?

Nella seduta sulla discussione per il disegno di legge “Disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico”, il Senato ha approvato l’equiparazione del metodo biologico a quello dell’agricoltura biodinamica, manca ancora l’approvazione della Camera. C’è un errore di fondo, sia dal punto di vista concettuale che giuridico, che non può essere trascurato in nessun modo. Sebbene i prodotti, e alcuni metodi dell’agricoltura biodinamica siano anche biologici, questo presupposto da solo non basta per porre sullo stesso piano i due tipi di agricoltura. I contrari a questo paragone, tra cui la Senatrice Cattaneo che è stata l’unica a dare voto contrario nel dibattito, basano il loro scetticismo sul fatto che la biodinamica utilizzi pratiche considerate pseudoscientifiche, legate a filosofia, antroposofia, astrologia. Scendiamo nel dettaglio.

Cos’è l’agricoltura biodinamica

L’agricoltura biodinamica si basa sulle teorie del teosofo Rudolf Steiner. Lo scopo di chi adotta questo sistema di agricoltura è il raggiungimento di un equilibrio con l’ecosistema terrestre. Con questo approccio definito olistico perché si spiega solo come visione generale e non come unione di componenti prese singolarmente, si considera come un unico sistema il suolo e la vita che si sviluppa su di esso. Queste pratiche incorporano anche alcuni dettami dell’omeopatia e dell’agricoltura biologica. Per questo e per altri fattori, che includono pratiche tendenti all’esoterismo, e in ragione della mancanza di qualsiasi rapporto di causa e effetto, la biodinamica è considerata una pseudoscienza.

Se da un lato tutta l’agricoltura si basa su credenze, riti propiziatori e miti, c’è da dire che effettivamente l’agricoltura biologica non può passare al vaglio della scienza.

I dettami di Steiner

I fondamenti dettati da Steiner e sviluppati successivamente dai suoi seguaci si possono sintetizzare in 3 punti:

  1. mantenere la fertilità della terra;
  2. mantenere le piante in buona salute per consentire loro di resistere alle malattie e ai parassiti;
  3. aumentare la qualità degli alimenti prodotti.

A partire da questi principi, si sono poi sviluppate tecniche e metodi sensati e ragionevoli, ed altri più bizzarri. Il “sovescio” ad esempio, ovvero la sepoltura di particolari piante a scopo fertilizzante e la “rotazione delle colture” è una pratica fondata, dato che alcune piante arricchiscono il terreno di componenti nutritive. Un’altra pratica è quella di spruzzare il suolo con particolari preparati biodinamici.

Il cornoletame, o preparato 500, è uno di questi. La sua preparazione, che deve avvenire precisamente tra fine settembre e fine ottobre, consiste nell’utilizzo di letame fresco che va inserito nel corno di una vacca che abbia partorito almeno una volta. I corni riempiti vengono poi sotterrati in luoghi strategici del terreno coltivato, dissotterrati poi nel periodo pasquale. Una volta riportati alla luce, vengono “dinamizzati” con acqua tiepida proveniente da sorgente, pozzo o di origine meteorica, ovvero agitati (preferibilmente a mano) per circa un’ora prima di essere disseminati. La dinamizzazione e la successiva aspersione devono inoltre essere fatte in concomitanza con altre lavorazioni del terreno (trapianti, semine, piantagioni ecc.), considerando modalità diverse a seconda dei casi, che talvolta assumono il ruolo di veri e propri riti.

Un articolo pubblicato nel 2002 da ricercatori svizzeri sembrava dimostrare qualche vantaggio legato all’uso dei preparati biodinamici. Tuttavia è stato rilevato che tale studio non era affatto rigoroso poiché, oltre all’uso dei preparati biodinamici, vi erano anche altre differenze nelle tecniche di coltivazione.

Agricoltura biologica VS agricoltura biodinamica

L’agricoltura biologica è un tipo di agricoltura che vuole ridurre l’impatto ambientale, per produrre alimenti e sostanze in maniera naturale usando energie e risorse in maniera responsabile, preservando la biodiversità, conservando equilibri e fertilità del suolo. L’Unione europea ha stabilito una serie di norme e regolamenti che disciplinano la produzione, la distribuzione e la commercializzazione dei prodotti biologici. Rispetto all’agricoltura biologica, l’agricoltura biodinamica aggiunge a tutto questo riferimenti a forze cosmiche e astrali (oltre alle metodologie già accennate). Si ritiene infatti che la buona riuscita di una coltura dipenda dalla posizione degli astri e viene pertanto rispettato rigorosamente un calendario i cui fondamenti sono molto simili a quelli dell’astrologia. Il metodo biodinamico, inoltre, non è severamente regolamentato dall’Unione europea, ma semplicemente sottostà ad un disciplinare dettato dalla Demeter International, associazione di coloro che adottano questa metodologia, ed è diventato un vero marchio commerciale. Lo scopo del marchio, è quello di garantire ai consumatori che cibi e prodotti agricoli etichettati come “biodinamici” provengano da produttori associati e convalidati dalla stessa associazione.


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Il problema legislativo

il problema dell’equiparazione per legge dell’agricoltura biodinamica all’agricoltura biologica nasce innanzitutto dal fatto che si rischia che un metodo regolamentato e certificato privatisticamente sia messo sullo stesso piano di un sistema pienamente pubblicistico e multilivello come quello del biologico. Inoltre, sebbene per concedere il marchio biodinamico la multinazionale tedesca Demeter richiede come presupposto che i prodotti siano in primo luogo biologici e successivamente biodinamici, il problema è che sono nate anche altre realtà che rilasciano il marchio a prodotti non propriamente biologici, e quindi mancherebbe poi il presupposto principale.

Il termine “equiparazione”

Secondo Michele Fino, docente di Fondamenti di diritto europeo, food law ed ecologia all’università di Scienze gastronomiche di Pollenzo, ciò che crea fraintendimenti è la scelta della parola “equiparazione” utilizzata nel comma 3 del disegno di legge, che verrà approvato solo dopo il passaggio alla Camera. “Le leggi, sia europee sia nazionali, non hanno mai equiparato biologico e biodinamico”, chiarisce Fino “e finora indicano semplicemente che i prodotti biodinamici che siano anche biologici possono essere trattati come quelli biologici. In pratica si afferma che se oltre a rispettare tutti i requisiti del biologico, l’agricoltore vuole applicare e aggiungere pratiche basate su credenze antroposofiche e sull’astrologia, non c’è nessun problema o ostacolo nel farlo”.

A questo punto una riflessione è dovuta ed è lo stesso Fino a suggerirla: può essere che “spesso chi si oppone aspramente e critica con toni duri l’agricoltura biodinamica per il suo contenuto esoterico e la carenza del metodo scientifico di alcune pratiche, cela anche una sfiducia di fondo verso l’agricoltura biologica?”


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