Sicurezza alimentare? Passa dalla tecnologia

La sicurezza alimentare è garantita aumentando la trasparenza e la tracciabilità di un prodotto attraverso la tecnologia. Ciò vuol dire avere gli strumenti per combattere le frodi alimentari. Scopriamo quali.

Molte innovazioni sono state al centro di dibattito teorico e finalmente stanno trovando il loro posto nelle applicazioni pratiche nel settore agroalimentare. Tecnologie come la blockchain, le etichette con i codici QR e le app di strumenti di auditing digitale rappresentano la chiave di volta per la sicurezza alimentare, e finalmente sono utilizzate per salvaguardare la salute dei consumatori (ed il loro diritto di sapere cosa acquistano), e per essere conformi alle normative in materia. Rappresentano un mezzo per tutelare i prodotti Made in Italy venduti all’estero e quindi per contrastare il fenomeno dell’Italian Sounding e, più in generale, per proteggere i consumatori contro i prodotti falsi. Specie alla luce delle ultime frodi cha hanno richiesto l’intervento del Comando dei Carabinieri per la Tutela Agroalimentare. Le strade percorribili sono diverse e valide, manca solo la volontà, per alcuni, di percorrerle.

La tracciabilità attraverso la Blockchain

La blockchain garantisce in modo certificato trasparenza e tracciabilità di ogni singolo prodotto lungo l’intera sua filiera. È stata sviluppata nel 2008 come tecnologia di base dei Bitcoin, ma non è semplice spiegare cos’è la blockchain nel settore alimentare.

Letteralmente vuol dire “catena di blocchi”. È un grande registro digitale in cui tutte le fasi di un prodotto (a partire dalle materie prime utilizzate fino a tutti i processi che lo portano su uno scaffale di vendita), sono raggruppate in blocchi concatenati in ordine cronologico. Ogni blocco di dati è fissato e vincolato ad un altro blocco (che contiene le informazioni della fase successiva) utilizzando principi crittografici (catena).  Una volta che un nuovo blocco è stato aggiunto alla catena non si può fare nulla per modificarlo. Per cambiare qualcosa si aggiungerà un blocco sopra quello precedente, e questa operazione verrà notificata a tutti.

Ogni operatore (coltivatori, fornitori, trasformatori, distributori, dettaglianti, legislatori e, soprattutto, i consumatori) della catena di approvvigionamento può ottenere il permesso di accedere al database dei blocchi e poter così avere la garanzia di conoscere dati affidabili sull’origine e lo stato degli alimenti per effettuare le loro transazioni. Quello che rende la tecnologia blockchain così sicura è il fatto che i dati presenti in un blocco non possono essere alterati retroattivamente senza che, a cascata, non vengano modificati tutti i blocchi successivi, il che necessiterebbe il consenso della maggioranza della rete.


potresti trovare interessante anche: Filiera agroalimentare: con la Blockchain prodotti tracciabili e sicuri

Etichette digitalizzate con Qr Code

Le etichette digitalizzate con codici QR sono sempre più diffuse sulle confezioni dei prodotti alimentari. Possono essere rapidamente scansionate tramite app con lo smartphone, o semplicemente, per alcuni modelli, utilizzando solo la fotocamera.

Inquadrando un Qr Code è possibile ricevere informazioni complete riguardo gli ingredienti del prodotto, la data di produzione, la provenienza delle materie prime, il luogo di produzione e qualora siano stati effettuati, anche i risultati dei test di sicurezza alimentare. Anche in questo caso, le informazioni non possono essere modificate e quindi si può avere la certezza che il prodotto non sia stato contraffatto.


Leggi anche: Etichette alimentari: i consumatori chiedono sempre più trasparenza

Gestione integrata del processo di audit interno

Gli strumenti di auditing digitale supportano la capacità di organizzare e valutare i dati in modo significativo all’interno di un’azienda, facilitando l’identificazione tempestiva di potenziali problemi di sicurezza e ottimizzando il processo di internal auditing in tutte le sue fasi.

Un audit aziendale è una serie di procedure di carattere consulenziale, utili a garantire che i processi interni di gestione funzionino correttamente. Ad esempio, l’audit di gestione, è un’attività di consulenza interna che fornisce indicazioni riguardanti i processi di gestione aziendale, per raggiungere e soddisfare il criterio dell’efficienza, ma anche della qualità. Un’azienda, inoltre, può ordinare degli audit di certificazione e sorveglianza, ovvero attività di controllo svolti in un periodo di tempo limitato, per sorvegliare che determinati processi aziendali vengano svolti nel modo corretto.

Perché tutte queste tecnologie siano davvero efficaci, occorre che le regole generali siano condivise da tutti gli attori della filiera alimentare. Deve esserci, quindi, la volontà di fondo di essere trasparenti.

Quella che dovrebbe essere la normalità, ovvero rispettare il diritto di sapere cosa si sta acquistando, ancora una volta è a discrezione del produttore…