Export del vino italiano, a vendemmia iniziata si registra un nuovo record

Export del vino italiano, a vendemmia iniziata si registra un nuovo record

La vendemmia è appena iniziata e si festeggia uno storico record per l’export del vino italiano. Cresciuti anche i consumi interni

L’export del vino italiano ha registrato nei primi cinque mesi del 2019 un aumento del 5,2% rispetto allo scorso anno. Anche i consumi degli italiani sono cresciuti: + 6,5% la spesa delle famiglie nel primo trimestre 2019 rispetto allo stesso periodo del 2018, con 37,5 litri di vino pro capite all’anno.

Il record si è raggiunto grazie all’incremento in valore del 3,7% negli Usa, che sono il principale cliente, del 5,9% in Germania, che si posiziona al secondo posto, e del 5% nel Regno Unito, al terzo posto. Un vero balzo del 12,2% si registra in Francia, mentre la crescita è del 6,6% in Cina. Il settore più dinamico resta quello delle bollicine che segna un aumento del 7,5%, trainate dal Prosecco.

“Il vino italiano – aggiunge Raffaele Borriello, direttore generale ISMEA – negli ultimi anni ha consolidato un importante percorso di internazionalizzazione tramite la concentrazione e la riorganizzazione dell’offerta verso prodotti di maggiore qualità e gradimento nei mercati esteri. Gli effetti di tale evoluzione verso la qualità e l’efficacia delle politiche commerciali sono testimoniati dal costante aumento del fatturato all’export, quasi raddoppiato negli ultimi dieci anni. In prospettiva, sul futuro del settore peseranno le modalità di uscita del Regno Unito dall’Europa e l’incertezza del nuovo assetto geopolitico mondiale”.

Insieme alla Brexit preoccupa anche la minaccia di Trump di aumentare i dazi fino al 100%. A colpire il Made in Italy c’è anche l’Italian Sounding, l’imitazione dei prodotti italiani. Il vino è tra quelli più taroccati, in particolare il Prosecco.

L’analisi della Coldiretti sul record dell’export del vino italiano è stata presentata in occasione della presentazione delle Previsioni Vendemmiali di quest’anno da Ismea, Assoenologi e Unione Italiana Vini, che hanno unito forze e competenze per dare un quadro più completo e dettagliato sulla valutazione.

Si stima una produzione nazionale di vino 2019 pari a 46 milioni di ettolitri, il 16% in meno rispetto all’annata record del 2018, quando ci si avvicinò ai 55 milioni di ettolitri. Nonostante una vendemmia meno generosa, l’Italia dovrebbe comunque mantenere la leadership mondiale anche per quest’anno. La stima di produzione in Francia è, infatti, pari a 43,4 milioni di ettolitri e in Spagna intorno ai 40 milioni di ettolitri.

Le prime quattro regioni per quantità di vino prodotte sono il Veneto, con una stima di 11,27 milioni di ettolitri, la Puglia con 8 milioni, l’Emilia Romagna con 7,4 milioni e la Sicilia con 3,76 milioni di ettolitri.


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La produzione tricolore sarà destinata per circa il 70% a vini Docg, Doc e Igt, con 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc), 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), e 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30% per i vini da tavola.

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