5 incredibili cose che non sapevi sul Parmigiano Reggiano

5 incredibili cose che non sapevi sul Parmigiano Reggiano

Una storia lunga nove secoli, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo, tra i formaggi più consumati dagli italiani: ma sei sicuro di sapere davvero tutto sul Parmigiano Reggiano? Ti sveliamo 5 curiosità per conoscerlo ancora meglio

Quattromila allevamenti, in cui le bovine vengono alimentate con foraggi coltivati localmente, che producono latte di prima qualità, per dare vita a 3.650.562 forme all’anno del formaggio italiano più contraffatto al mondo. Tra le eccellenze italiane il Parmigiano Reggiano è sicuramente tra quelle più conosciute ed apprezzate nel mondo. È molto amato anche all’estero, tanto che sono sempre di più le aziende straniere che tentano, invano, di imitarlo. Il sapore delicato, ma allo stesso tempo pungente, e la consistenza friabile lo rendono un prodotto unico, versatile, adatto a qualsiasi palato ed abbinamento, anche quelli più arditi come su carpacci di pesce. Il Parmigiano Reggiano è stato il formaggio DOP più premiato al mondo al Word Cheese Award di Londra, conquistando anche il riconoscimento per il “Miglior formaggio al mondo a latte crudo”.

Ecco le 5 curiosità che (forse) non sapevi

1 – Sai che il Parmigiano Reggiano è il formaggio più celebre della storia? 

E si, parliamo di una vera e propria celebrità che ha stregato personaggi di ogni epoca e cultura! Siamo nel ‘600 e il commediografo francese Molière sul letto di morte chiese, come ultimo desiderio, una “scaglia” di Parmigiano.
Si dice, poi, che Dumas, autore dei tre moschettieri, era un buongustaio e cucinava egli stesso, ai suoi ospiti, maccheroni al sugo cosparsi di Parmigiano Reggiano.
Anche il grande condottiero Napoleone fu iniziato dalla moglie Maria Luigia, duchessa di Parma, alle gioie di questo formaggio. Si narra che lo apprezzasse moltissimo e si facesse preparare dal suo cuoco un’insalata di fagiolini e Parmigiano. Abbinamento da provare sicuramente.
E infine, fu tanto “amato” pure da Casanova. Il più grande seduttore della storia omaggiava perfino le sue conquiste con il Parmigiano e pare che queste lo apprezzassero più di un mazzo di fiori!

2 – Avresti mai pensato che è stato paragonato ad un sito porno molto famoso?

Sembrerà strano, ma nell’estate del 2015 PornHub, uno dei principali siti al mondo per guardare video porno in streaming, si è definito, in uno spot commerciale, “come il Parmigiano rispetto agli altri formaggi”, lasciando intendere di essere il leader del proprio settore che vantava di molte imitazioni.
Nello spot un uomo, al supermercato con la compagna, dice che il Parmigiano è il Premium dei formaggi tracciando, appunto, un parallelo tra l’eccellenza del prodotto italiano e quella del servizio streaming.
Praticamente tanta pubblicità gratis su un sito che ha miliardi di utenti nel mondo! Ma al Consorzio del Parmigiano non è piaciuto l’accostamento del celebre formaggio al nuovo servizio premium di PornHub ed ha richiesto di cancellare la pubblicità.

3 – Ti sei mai chiesto chi ha prodotto il parmigiano che hai acquistato?

Quando compriamo un pezzo di Parmigiano Reggiano la prima cosa che notiamo è il simbolo del Consorzio o quello della Denominazione di origine. Ma sai chi ha prodotto veramente quel formaggio?
Quasi nessuno si pone questa domanda. In realtà il Consorzio è stato così bravo a comunicare il marchio Parmigiano Reggiano che molti non sono a conoscenza dell’esistenza degli oltre 350 caseifici artigianali e 3500 agricoltori-produttori di latte, presenti 
nella zona di Parma e Reggio Emilia. I maestri casari, oggi come una volta, continuano a produrre questo formaggio con gli stessi ingredienti di nove secoli fa, negli stessi luoghi, con gli stessi sapienti gesti rituali, seguendo la stagionatura per un minimo di 12 mesi fino a due anni e oltre, controllando ogni forma, giorno dopo giorno.
Se siete curiosi di sapere chi ha prodotto il Parmigiano che state per mangiare, basta scrivere qui il numero di matricola, posto sul marchio che trovate sulla crosta, per risalire al caseificio che l’ha prodotto.
Qui invece trovi l’elenco completo di tutti i caseifici.

4 – Che differenze ci sono tra Parmigiano Reggiano e Grana Padano?

La principale differenza dipende da cosa mangiano le vacche, ma non solo. Entrambi formaggi Dop, entrambi formaggi a pasta dura, prodotti con latte vaccino e caglio di origine animale, molto simili nella forma, dimensione e peso. Eppure siamo di fronte a due prodotti diversi.

  • Alimentazione. Il gusto del formaggio dipende principalmente dal latte. Ciò che differisce nell’alimentazione delle vacche è il mangime: il disciplinare del Parmigiano prevede l’uso di foraggi verdi, di fieno di prato e di mangime secco, tutto della zona di produzione. Non è così per il Grana Padano, perché le loro “colleghe” possono mangiare quello che l’allevatore preferisce, per cui sono ammessi anche foraggi insilati.
  • Lavorazione. Per il Parmigiano si usa il latte della mungitura serale, che ha riposato fino al mattino e poi scremato, unito a quello intero della mungitura mattutina. Per il Grana è consentita la lavorazione con latte proveniente da entrambe le mungiture, sottoposte a scrematura. Risultato: il Grana è più magro rispetto al Parmigiano.
  • Stagionatura. Minimo 12 mesi per il Parmigiano, fino a più di 40, ma si è arrivati anche a 100 mesi. Invece, per il Grana Padano abbiamo una stagionatura che va da un minimo di 9 mesi fino ad un massimo di 24.
  • Zona di produzione. Per il Parmigiano Reggiano la zona è circoscritta nelle province di Parma, Reggio Emilia e Modena, insieme a parte di quelle di Bologna, solo alla sinistra del fiume Reno, e di Mantova, a destra del Po. Il Grana nasce in un territorio più ampio della Pianura Padana, ossia in trenta province di Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Trentino.

5 – Chi è intollerante al lattosio può mangiare Parmigiano Reggiano?

Molti se lo chiedono e la risposta è si! Il Parmigiano non contiene né lattosio né galattosio, per cui è perfetto per coloro che sono intolleranti.
L’aggiunta al latte di fermenti lattici, durante le prime fasi del processo produttivo, provoca la fermentazione e, quindi, la scomparsa del lattosio e del galattosio. Il Parmigiano ha un contenuto di lattosio inferiore allo 0,01%: la percentuale richiesta dal Ministero della Salute per poter dichiarare sull’etichetta che un prodotto lattiero-caseario è naturalmente privo di lattosio.

A tutti quelli che amano il nostro campione dei formaggi, ma vivono all’estero, ricordiamo di stare attenti quando comprano il Parmesan, come dice il claim del Consorzio: Parmigiano Reggiano, quello vero è uno solo.