il fenomeno italian sounding, oltre a rappresentare una ‘mancata opportunità’ per l’economia italiana produce anche un effetto boomerang verso quei prodotti stessi.
La presenza sugli scaffali di prodotti alimentari italiani non autentici, i cosiddetti Italian Sounding, genera confusione nei consumatori che non sanno come riconoscerne la provenienza. L’85% dei consumatori americani, infatti, ritiene importante conoscere l’autenticità dei prodotti che acquista. E’ quanto emerge da un recente studio pubblicato dalla società di ricerche di mercato Nomisma. 9 consumatori su 10 sarebbero interessati all’utilizzo di sistemi in grado di identificare l’autenticità dei prodotti che compra, visto che con la tracciabilità lo stesso consumatore si sente garantito sia in termini di sicurezza alimentare che di origine e quindi di qualità.
Dunque il fenomeno Italian Sounding, oltre a rappresentare una ‘mancata opportunità’ per l’economia italiana ed in particolare i territori dove i prodotti vengono coltivati e trasformati, produce anche un effetto boomerang verso quei prodotti stessi.
Da questo punto di vista sarebbe necessaria, da parte dei consorzi, una forte azione di comunicazione e promozione sulle qualità e le proprietà dei prodotti originali e il loro riconoscimento. Dall’etichetta deve essere possibile risalire al produttore e alle materie prime impiegate.
“La tracciabilità è un processo, una cultura – spiega Claudio Bergonzi, segretario generale Indicam – e non un elemento tecnologico puro. Come evidenzia lo studio Nomisma, occorre che si vada nella direzione di una trasparenza verso il consumatore nel contempo garantendo all’enforcement immediatezza di verifica. La tracciabilità è parallela a una sana e corretta gestione della supplychain, e l’esempio del tabacco, prodotto agricolo come prodotto finito, potrebbe essere un buon inizio da cui partire anche nell’agro-alimentare”.
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