Contratti di filiera: arrivano al momento giusto

CONTRATTI DI FILIERA E DI DISTRETTO

Al via il bando per i contratti di filiera nel settore agroalimentare. Si potrà contare su oltre 1,2 miliardi di euro per il salva filiere Made in Italy

È stato varato il quinto bando per i contratti di filiera, che potrà godere di una dotazione di oltre 1,2 miliardi di euro dal fondo degli investimenti complementari del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Momento propizio per lo scenario agroalimentare italiano, stretto tra inflazione e rischio di flessione dei consumi interni. La continua crescita dell’export nelle geografie chiave, potrà, insieme all’arrivo dei fondi del Pnrr, far registrare una crescita ulteriore nel comparto nel medio periodo. Un’ottima occasione per discuterne si presenterà al Cibus 2022, dove i rappresentanti del della filiera si incontreranno per celebrare la capacità del Made in Italy alimentare di crescere mettendo sempre al centro il rispetto e la valorizzazione della tradizione italiana.

Questi fondi rappresenteranno un’ulteriore opportunità per un settore, come quello del cibo italiano, che rappresenta il fiore all’occhiello dell’economia del Belpaese, e che da solo rappresenta un quarto del valore del Pil nazionale.

Ma cosa sono i contratti di filiera e di distretto?

I contratti di filiera e di distretto sono contratti stipulati tra il Ministero e i soggetti coinvolti nella filiera agroalimentare per stabilire e rilanciare gli investimenti nel settore. Questi contratti, che partono dalla fase della produzione agricola, si sviluppano poi nelle diverse fasi della filiera (produzione, trasformazione, commercializzazione e distribuzione dei prodotti agricoli e agroalimentari). Sono stati introdotti dalla legge  n. 289 del 2002, per favorire l’integrazione di filiera nel sistema agricolo e agroalimentare, assegnando al Ministro delle politiche agricole e forestali il compito di promuoverne la definizione, e che attingevano dalle risorse destinate alle cosiddette “aree sottoutilizzate”. Lo scopo era quello di favorire l’integrazione dei diversi soggetti partecipanti ad una medesima filiera del sistema agroalimentare e di rafforzare i distretti agroalimentari.


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Non solo economia

5,5 milioni di italiani riversano in una condizione di criticità dovuta all’inflazione generata dalla guerra in Ucraina. Il carrello della spesa si è notevolmente ristretto e 1 italiano su 10 è a rischio alimentare. Il cibo, in questo senso, ha una valenza fondamentale sul piano alimentare ma anche sociale. Luciano Cadeddu, tra i componenti della Commissione Agricoltura alla Camera, sottolinea come, “attraverso i contratti di filiera e di distretto, sarà possibile rafforzare la tutela verso i produttori primari, soprattutto al Sud Italia e in Sardegna”. Continua, infatti: “Investire sui contratti di filiera significa aumentare la forza contrattuale dei produttori primari e quindi il loro potere nella definizione dei prezzi. Le imprese agricole, sempre attraverso la distribuzione di questi fondi possono avviare investimenti e creare valore aggiunto, redditività, occupazione lungo le singole filiere”.

Soddisfazione delle associazioni di categoria dell’agroalimentare

Il Ministro per le Politiche agricole, Stefano Patuanelli parla di una misura chiave del proprio mandato, che ha fortemente voluto implementare. Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia, commenta positivamente la proclamazione del bando: “L’apertura da parte del Mipaaf del V bando rappresenta una prima concreta efficace risposta italiana alla crisi alimentare in attesa di risposte più efficaci anche da parte dell’Europa. Ci aspettiamo coraggio dalla Commissione europea, che parta da posticipo della Pac come richiesto da Filiera Italia insieme a Coldiretti e come sostenuto anche dal Ministro Patuanelli”. Cosi come si dimostra entusiasta il presidente di Coldiretti Ettire Prandini: “il bando salva le filiere Made in Italy, dalla pasta alla carne, dal latte all’olio, dalla frutta alla verdura per utilizzare 1,2 miliardi negli investimenti come richiesto nella lettera appello della Coldiretti al premier Mario Draghi nel corso della mobilitazione degli agricoltori in tutta Italia. Il bando permette alle nostre imprese di contare su finanziamenti importanti per costruire traiettorie di futuro in una fase incerta come quella che stiamo vivendo”.

Gli obiettivi dei contratti di filiera

Lo scopo è quello di finanziare programmi di investimento sostenibili dal punto di vista ambientale, innovativi dal punto di vista tecnologico e, nel caso del settore agroalimentare, programmi che siano in grado di ridurre le emissioni di gas serra, lo spreco alimentare e l’uso di pesticidi e antimicrobici, migliorare l’efficienza energetica e aumentare la produzione e l’utilizzo di energie rinnovabili.

Non resta che da attendere per verificare se i contratti di filiera consentiranno di combattere la speculazione sui prezzi con una più equa distribuzione del valore lungo la filiera. Solo così verranno tutelati i consumatori dell’aumento dell’inflazioni, e gli agricoltori dalle pratiche sleali.

E speriamo solo che l’attesa che questi progetti prendano il via non sia troppo lunga…


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