Un turista su quattro viene in Italia perché ama il nostro cibo, ma quanto spendono gli stranieri per l’enogastronomia italiana ?
Come confermato dal report dell’Osservatorio Nazionale del Turismo dell’ENIT, l’enogastronomia italiana è una motivazione di viaggio fondamentale per i turisti che scelgono l’Italia come destinazione per le loro vacanze. Un turista su quattro è spinto da interessi enogastronomici (29,9% dei turisti stranieri e 22,3% dei turisti italiani).
I pernottamenti delle vacanze enogastronomiche sono stati 1,5 milioni nel 2017, facendo segnare un aumento del 50% negli ultimi 5 anni. Inoltre, si è notato che il turismo enogastronomico ha la capacità di estendere la stagionalità dei flussi turistici durante tutto l’arco dell’anno.
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Secondo i risultati di una ricerca del 2017 chiamata “Be-Italy”, condotta da IPSOS per ENIT, che aveva l’obiettivo di indagare il brand Italia in 18 Paesi del mondo, la cucina è il primo aspetto che viene associato all’Italia (motivo citato dal 23% del campione intervistato).
Nel 2017 gli stranieri hanno speso 223 milioni per l’enogastronomia italiana. Molto interessante è l’analisi della spesa media per turista: coloro che hanno scelto l’Italia per le vacanze enogastronomiche hanno speso mediamente 149,9 € al giorno. Mentre chi è stato motivato a venire in Italia da una vacanza culturale ha speso di meno, ovvero 128,7 €. Ancor meno quelli che hanno scelto la vacanza al mare con 90,2 € al giorno.
Questi dati indicano che il turismo enogastronomico ha un maggior valore economico del turismo culturale.
Ma chi spende di più durante le vacanze per acquistare eccellenze dell’enogastronomia italiana ?
Ecco la Top Ten dell’origine dei turisti che scelgono le vacanze enogastronomiche in Italia:
- Stati Uniti (45,5 milioni di euro) – gli USA hanno un’incidenza del 20,4 %
- Regno Unito (25,4 milioni di euro) – incidenza del 11,4%
- Austria (18,7 milioni di euro) – incidenza del 8,4%
- Svizzera (17 milioni di euro) – incidenza del 7,6 %
- Francia (16,5 milioni di euro) – incidenza del 7,4 %
- Canada (11,6 milioni di euro) – incidenza del 5,2%
- Brasile (11,5 milioni di euro) – incidenza del 5,1%
- Germania (10 milioni di euro) – incidenza del 4,5%
- Danimarca (8,1 milioni di euro) – incidenza del 3,6%
- Belgio (7,2 milioni di euro) – incidenza del 3,2%
Come viene giustamente evidenziato nel report Enit, l’Italia essendo il Paese dell’Unione europea con più riconoscimenti di prodotti Dop (Denominazione d’origine protetta) e prodotti Igp (Indicazione geografica protetta) dispone di un’offerta enogastronomica di prim’ordine. Infatti, rispetto ad altri Paesi competitor nel food, l’Italia con 293 riconoscimenti di prodotti IG si posiziona prima della Francia – che ne ha 245 – e della Spagna che invece ne possiede 190.
La promozione della cucina italiana è indirettamente la migliore promozione del nostro turismo grazie al collegamento che si viene a creare fra i prodotti tipici e i loro territori di origine. Gli stranieri sognano di venire in Italia per assaggiare le autentiche eccellenze enogastronomiche direttamente nei luoghi dove vengono prodotte. Per questo motivo la partecipazione dell’Italia alle fiere food nel mondo e le iniziative a supporto dell’enogastronomia italiana all’estero, come quella in corso della Settimana della Cucina Italiana, assumono un ruolo assolutamente strategico.
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