Etichetta ingannevole: il cibo integrale è davvero integrale?

integrale è davvero integrale

Nel panorama globale dei prodotti presenti a scaffale, molti sono quelli che hanno delle diciture ingannevoli, che incoraggiano il consumatore all’acquisto nella convinzione di comprare un prodotto più sano. Oggi parliamo dei prodotti “integrali”, lo sono davvero?

Non basta la scritta “integrale” sulla confezione per essere sicuri che ciò che acquistiamo lo sia. “Integrale”, “fonte di fibre” “macinato a pietra”, sono solo alcune delle diciture utilizzate dal marketing per indurre i consumatori ad acquistare erroneamente prodotti. Nel caso di quelli integrali, c’è da dire che anche il colore del prodotto può trarre in inganno. Infatti, il caratteristico colore scuro può essere ottenuto semplicemente aggiungendo colorante caramello o melassa.

Come spesso capita in Italia, la situazione è resa ancor più incerta da un vuoto normativo. O meglio, da una norma troppo facile da essere raggirata. La legge n.187 del 9 febbraio 2001 stabilisce che una farina può definirsi integrale quando il tasso di ceneri (minerali) è compreso tra 1,30 e 1,70 su cento parti di sostanza secca, oltre a un tasso minimo di proteine. Senza tener conto del metodo di produzione, dato che se si aggiunge la crusca alla farina 00 il prodotto può essere etichettato come “integrale”. Ma in questo caso ci troveremo di fronte ad una farina raffinata, integrata con crusca o cruschello a cui lecitamente può essere apposta etichetta integrale, mentre si tratta di farina raffinata.

Differenza tra farina raffinata e farina integrale

La farina raffinata è una farina carente di valori nutrizionali ma contemporaneamente ricca di calorie. Il procedimento di macinazione e raffinazione elimina il germe e la crusca, che rappresentano i nutrienti fondamentali contenenti gli acidi grassi, i sali minerali, le vitamine del gruppo B, la vitamina E e le fibre. Tutto ciò che rimane, dopo questi procedimenti, è una bassa percentuale di amidi e di proteine.

Il caso contrario è quello della farina integrale, in cui i nutrienti del germe non vengono eliminati e l’alta percentuale di fibre che si trova al loro interno semplifica l’assorbimento degli amidi, contrastando l’innalzamento dell’indice glicemico.

In virtù di questa alta percentuale di fibre, gli alimenti a base di farina integrale sono costituiti da “carboidrati veloci” (ossia con un rapido assorbimento), mentre quelli a base di farina raffinata presentano un altro tipo di carboidrato, i “carboidrati lenti” (ossia con una lenta assimilazione). Di conseguenza, i benefici di mangiare alimenti a base di farina integrale sono, sicuramente, un assorbimento di fibre maggiore in grado di migliorare la nostra flora intestinale e un assorbimento degli “zuccheri” più graduale, perché non entreranno nel sangue troppo velocemente.


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La falsa farina integrale fa male

La falsa farina integrale contiene una considerevole quantità di crusca, che se assunta in eccesso ha come effetto collaterale la riduzione dell’assorbimento di ferro e calcio. Solo se assunta come cereale nella sua integrità offre benefici per la salute. Inoltre, e questo riguarda tutti i prodotti raffinati, la farina 00 fa aumentare i livelli di glucosio nel sangue, con il conseguente aumento della produzione di insulina del pancreas. Ed il rischio è l’ipoglicemia , o il diabete.

Consigli per riconoscere il vero integrale

Authentico vuole aiutarvi nella scelta consapevole dei prodotti che acquisterete e consumerete. Il primo consiglio è quello di informarsi e leggere attentamente, non solo quanto scritto in bella vista sulle confezioni, ma soprattutto l’elenco degli ingredienti, per evitare di incorrere in inganni.

Per riconoscere un vero prodotto integrale è necessario leggere in etichetta che tra gli ingredienti sia presente la dicitura “farina integrale di…” con l’indicazione della percentuale contenuta. Altro indizio, dato che gli ingredienti sono inseriti in ordine decrescente in base alla quantità contenuta, partendo dalla più alta, la farina integrale deve essere menzionata se non al primo posto quantomeno ai primi posti.

Un prodotto finto integrale non può garantire, oltre alle componenti nutrizionali, anche l’assorbimento dei nutrienti e la digeribilità dei cibi integrali.

Vi consigliamo, inoltre, di mantenere le sane abitudini della nostra dieta mediterranea, che è bene ricordare, è il regime alimentare più equilibrato e più sano al mondo. E non lo affermiamo solo noi. È riconosciuta dall’UNESCO come bene protetto e inserita nella lista dei patrimoni immateriali dell’umanità nel 2010. Inoltre, la FAO dal 2012 la annovera tra i regimi alimentari più sostenibili del nostro pianeta.


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