Etichetta ingannevole: i prodotti naturali lo sono davvero?

prodotti naturali lo sono davvero

Nel panorama globale dei prodotti presenti a scaffale, molti sono quelli che hanno delle diciture ingannevoli, che incoraggiano il consumatore all’acquisto nella convinzione di comprare un prodotto più sano. Oggi parliamo dei prodotti naturali, lo sono davvero?

C’è un criterio per definire i prodotti naturali, 100% naturale o un ingrediente naturale? Ebbene no, l’attributo “naturale” in etichetta è chiaramente definito solo in relazione all’acqua naturale e agli aromi.

Infatti, il Regolamento CE in materia 1334/2008 sugli aromi ed alcuni ingredienti alimentari con proprietà aromatizzanti, definisce come requisito specifico per l’uso del termine “naturale” per la descrizione di un aroma, che la componente aromatizzante contenga esclusivamente preparazioni aromatiche e/o sostanze aromatizzanti naturali.

Mentre il termine “acqua minerale naturale” può essere utilizzato soltanto per l’acqua che soddisfa i requisiti della Direttiva 2009/54/CE e le norme di attuazione nazionali.

Tuttavia,alcuni Stati Membri UE hanno sentito la necessità di definire i prodotti naturali attraverso linee guida delle autorità competenti, stabilendo che tale termine indica essenzialmente che il prodotto è composto di ingredienti naturali (ingredienti prodotti dalla natura senza l’intervento dell’uomo o con l’introduzione di prodotti chimici).

Uso fuorviante in molti casi

Un rapporto pubblicato da Safe Food Advocacy Europe, organizzazione non governativa che si occupa di sicurezza dei prodotti alimentari, evidenzia l’uso fuorviante di questo termine.

La composizione di centinaia di prodotti, che riportavano la dicitura “naturale”, contenevano sostanze chimiche e sintetiche tra gli ingredienti. Dichiarazioni sulla confezione come “bontà naturale”, “naturalmente migliore” o “in modo naturale”, “prodotti naturali” sono sempre più attraenti per i consumatori perché inevitabilmente evocativi di qualcosa di salutare, dato che, presumibilmente privi di sostanze chimiche.

Soprattutto per questa finta affidabilità che possono promuovere, determinati termini dovrebbero essere avvallati da un sistema di etichettatura valido e soprattutto certificato.

Altrimenti ci si ritrova con un preparato per brodo che contiene aromi ma viene definito brodo 100% naturale o con un succo di frutta 100% naturale che però contiene farina di carrube come addensante che invece è un additivo.

Dal punto di vista dei processi produttivi

Letteralmente nessun cibo trasformato è “naturale” perché non è prodotto dalla natura ma dall’uomo, e in quest’ottica sarebbero naturali solo i prodotti spontanei della terra.

Secondo il Regolamento CE in merito ai prodotti trasformati e non, si definiscono prodotti non trasformati quelli che non hanno ricevuto nessun trattamento e che sono stati, eventualmente, solo divisi, sezionati, affettati, disossati, tritati, scuoiati, frantumati, tagliati, puliti, rifilati, decorticati, macinati, refrigerati, congelati, surgelati o scongelati.

Ma uova di galline allevate in batteria, che non hanno mai razzolato, possono essere definite naturali?


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Ambiguità non punibile

Le informazioni volontarie riportate in etichetta come “prodotto naturale” “naturale”, “di origine naturale”, “100% naturale”che richiamano una particolare qualità del prodotto finito o della materia prima utilizzataè ovviamente meno ardua in presenza di discipline relative all’utilizzo della denominazione dello stesso (DOP, DOC, certificazione biologica), in quanto queste, usualmente, si occupano di delimitare rigidamente la terminologia utilizzabile in etichetta. Ma nel caso in cui si tratti di prodotti non disciplinati, il produttore potrà contare su un margine di discrezionalità abbastanza ampioda parte dell’autorità di repressione frodi nonché sulla carenza normativa in materia, poiché l’accertamento della violazione nel caso di informazioni fuorvianti è difficoltoso e aleatorio… sebbene il produttore sarà comunque chiamato a dimostrare in che modo sia naturale il prodotto.

Consigli?

Authentico vuole aiutarvi nella scelta consapevole dei prodotti che acquisterete e consumerete. Il primo consiglio è quello di informarsi e leggere attentamente, non solo quanto scritto in bella vista sulle confezioni, ma soprattutto l’elenco degli ingredienti, per evitare di incorrere in inganni.

In generale, il termine “naturale” dovrebbe essere utilizzato soltanto per descrivere singoli alimenti di carattere tradizionale, ai quali non è stato aggiunto alcunché e che sono stati oggetto di minima lavorazione al fine di renderli adeguati al consumo umano.

In casi come questo, dove la normativa presenta dei vuoti o non è chiara sul definire i prodotti naturali, è facile per i produttori sfruttare a proprio vantaggio la situazione creando etichette ingannevoli. Per questo è importante saper leggere bene le etichette per non essere tratti in inganno da una forma di marketing poco leale nei confronti dei consumatori.


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