Limone Costa d’Amalfi, un prodotto autentico made in Campania

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Il simbolo di una terra apprezzata in tutto il mondo per la bellezza della sua costa e per i paesaggi ricchi di colori. Che cosa sai davvero del Limone Costa d’Amalfi? Ti sveliamo qualche curiosità!

La varietà Sfusato Amalfitano, chiamato così per la sua forma ellittica, dona ai paesaggi tratti magici che riempiono il cuore degli abitanti e dei numerosi visitatori. Quando i terrazzamenti coltivati si tingono di giallo l’occhio è subito attratto da “le trombe d’oro della solarità”, per citare Montale.

Lo Sfusato Amalfitano è un grande prodotto autentico made in Campania.

L’Indicazione Geografica Protetta (IGP) Limone Costa d’Amalfi è stata riconosciuta nel 2001, ed il Consorzio di Tutela è stato riconosciuto nel 2003.

 

Ecco qualche curiosità sul Limone Costa d’Amalfi

Qual è la sua origine?

Testimonianze letterarie riportano come fossero già ben note agli antichi Romani le proprietà benefiche di questo agrume, tanto che Plinio Il Vecchio nel suo Naturalis Historia lo prescrive come antidoto a diversi veleni, e sembra che Nerone ne fosse un assiduo consumatore per via del suo timore di essere vittima di congiure. Nel 1951, nel corso degli scavi effettuati a Pompei, è stata rinvenuta una casa ricca di dipinti parietali, denominata a ragione “Casa del Frutteto”, raffiguranti alberi carichi di frutti con connotazioni identiche a quelle dei limoni di Amalfi coltivati oggi.

È nel Medioevo che lo Sfusato Amalfitano conosce il suo periodo di splendore, a seguito della scoperta che la vitamina C, di cui questi frutti sono ricchi, rappresentava un valido rimedio allo scorbuto, malattia che colpiva soprattutto i marinai. Ciò indusse la Repubblica Marinara a decretare la presenza dei limoni sulle navi in ingenti quantità. Fu sostituito al lime nella preparazione del gin tonic.

 

Come si coltiva il Limone Costa d’Amalfi?

I contadini del luogo hanno recuperato per la coltivazione anche i terreni più irti e scoscesi tipici della costiera attraverso la tecnica dei “terrazzi”, racchiusi in muretti di contenimento detti “macere” e ricoperti da impalcature in legno di castagno.

Proprio per le difficoltà paesaggistiche, la coltivazione dei limoni ad Amalfi rientra nelle cosiddette agricolture di nicchia, appellativo che vale non solo per il pregio dei prodotti, ma anche per la fatica che si cela dietro la loro coltura.

L’utilizzo di tecniche antiche e l’impossibilità di poter adoperare i mezzi più comuni dell’agricoltura moderna trasformano i contadini in veri e propri acrobati che in autunno si arrampicano sui pali di castagno per piegare i rami degli alberi di limone e legarli con lacci di salice in maniera tale che le stesse fronde fungano da riparo per le avversità meteorologiche.

La cura richiesta dai limoneti rende i contadini patrimonio culturale, tanto che il MIPAAF ha deciso, a partire dal 2018, di censire su tutto il territorio nazionale le cosiddette “agricolture eroiche”, ovvero tutte le pratiche agricole che tengono in vita colture e culture rivolte alla qualità del prodotto ed alla biodiversità.

 

Proprietà e caratteristiche

La cultivar Sfusato Amalfitano si contraddistingue per:

 

  • forma affusolata di dimensioni medio – grosse (circa 100 grammi per frutto).
  • buccia di medio spessore e di colore giallo chiaro, ricca di oli essenziali e terpeni
  • polpa succosa e moderatamente acida
  • quantità elevata di acido ascorbico (vitamina C) 

 

Come si riconosce il vero Limone Costa d’Amalfi?

In base alla Disciplinare di Produzione, sul prodotto confezionato o sulle cassette di Limone Costa d’Amalfi dovrà figurare il simbolo grafico del consorzio costituito da un limone con foglia. Dovrà inoltre essere apposto il simbolo grafico di Indicazione Geografia Protetta. Spesso si trovano anche degli adesivi con il logo del consorzio sui limoni.

Il prodotto è venduto in appositi contenitori rigidi, fino ad un massimo di 15 kg, su cui vengono indicati i dati relativi all’azienda produttrice o confezionatrice e la reale quantità di prodotto in essi contenuti. Per le partite destinate all’esportazione deve essere anche inclusa la dizione “prodotto in Italia.” Le dimensioni dei limoni sono medio-grandi, la buccia non è troppo liscia e l’apice è grande e appuntito.

Come si distingue dal Limone di Sorrento?

Partiamo col dire che sono due varietà di limone. Il limone di Sorrento appartiene alla varietà “femminello ovale” detto anche “limone di Massa”. Alla vista il Limone di Sorrento risulta di un colore giallo citrino più scuro. Entrambi sono dotati di una buccia di medio spessore, tuttavia quella del Limone Costa d’Amalfi possiede una quantità maggiore di oli essenziali e quindi il profumo è più intenso. Il succo dell’Ovale di Sorrento contiene elevata acidità mentre lo Sfusato Amalfitano in quantità moderata ed in quest’ultimo il numero di semi è davvero esiguo.


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Cos’altro abbiamo scoperto?


Un frutto contraddittorio. Il suo sapore sembra prepotente per il contenuto di acido citrico ma in realtà quest’ultimo è un acido debole che aiuta le attività digestive. Sembra corrosivo per la pelle ma ha un effetto addolcente e protettivo.

Ha una varietà di utilizzi infinita in tutte le sue parti; dalla buccia si ricavano le essenze, dai semi macinati gli oli essenziali utilizzati sia in cucina che per i detergenti, mentre fiori e foglie vengono impiegati in fitoterapia.

Prezioso in cosmetica, in farmaceutica ed anche in aromaterapia, dove in base a recenti studi condotti in Giappone è stato scoperto che l’olio essenziale di limone, se vaporizzato in una stanza, favorisce la concentrazione e stimola le capacità matematiche.

Se passate in zona non lasciatevi sfuggire l’opportunità di partecipare ai Lemon Tour organizzati in Costiera Amalfitana tra i caratteristici “giardini di limoni”, dove è possibile assaggiare i prodotti tipici amalfitani, scoprire la sapienza delle tradizioni locali e partecipare a delle Cooking class.

Le curiosità sul Limone Costa d’Amalfi legate al suo utilizzo sono tante ma, se vuoi un consiglio, devi assolutamente assaggiare il famoso liquore Limoncello, quello autentico però!

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