Le 7 principali tendenze alimentari del 2019

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A fine anno è tempo di bilanci e previsioni. Cosa mangeranno i consumatori globali il prossimo anno? Ecco svelate alcuni incredibili tendenze alimentari da tenere d’occhio nel 2019

Dalla ristorazione robotizzata ai nuovi sapori della “carne senza madre”, ecco le principali tendenze alimentari del 2019 secondo Forbes, Kind e Whole Foods.

1. Sempre più persone mangeranno a casa

Non è solo una questione di fare economia. Sempre più millenial preferiscono restare a casa con amici, magari per divertirsi cucinando assieme, piuttosto che ordinare un pasto comodamente a casa tramite i numerosi servizi di food delivery, magari guardando insieme l’ultima premiata serie su Netflix

2. Crescita dell’automazione nelle cucine

Le cucine che offrono un’esperienza di ristorazione automatica diventeranno sempre più numerose. Dovremmo prepararci a vedere anche dei robot che cucinano o che preparano bevande, come il Robotic Coffee Bars Cafe X a San Francisco. Oppure come il robot-hamburger Creator, moderno pub dove due macchine arrivano ad assemblare fino a 350 hamburger all’ora o, ancora, un altro ristorante robotizzato, lo Spyce, creato da una startup di Boston, che si avvale della collaborazione del famoso chef stellato Daniel Boulud

3. I cibi alla marijuana diventano mainstream

Mentre la marijuana diventa legale in diverse giurisdizioni in Nord America, i cannabinoidi culinari crescono, creano scalpore in molti paesi e sono tra le nuove tendenze culinarie. Il cannabidiolo (CBD) non psicoattivo è un estratto della cannabis che può, secondo alcuni, ridurre l’ansia e alleviare l’infiammazione. La cannabis come cibo è già presente in molti alimenti, come in alcuni caffè, si trova miscelata nei cocktail e persino nell’olio d’oliva per condimenti di insalate e zuppe, molte apprezzate da vegani e vegetariani.

4. Aumento della carne “coltivata” in laboratorio

Il trend della dieta vegetariana sarà ancora forte nel 2019, ma in un modo diverso. Oltre alla carne vegetale ottenuta dalle piante, ci saranno sempre più carni coltivate in laboratorio estraendo cellule da un animale, anziché ucciderlo, e poi facendole riprodurre su larga scala. Queste innovazioni cambieranno il modo in cui anche alcuni vegetariani considerano la carne. Le carni “senza mamme” saranno osteggiate dagli amanti della bistecca e amate dai sostenitori della green economy che ne esalteranno tutti i potenziali benefici: la diminuzione degli allevamenti intensivi e dei macelli, la riduzione dei gas serra e del consumo di energia e acqua necessari alla produzione.

5. Frutta e verdura imperfetta saranno sempre meno scartate

I consumatori diventano sempre più consapevoli di come gli sprechi alimentari causano la fame nel mondo e rovinano l’ambiente. Inizieranno ad acquistare ortaggi imperfetti, soprattutto perché i supermercati diventano più responsabili nel pubblicizzare la bellezza intrinseca e la bontà rispetto a quella esteriore.

6. La tendenza dei cibi “senza” diventa sempre più diffusa

Continua l’escalation dei cibi “free from“. Senza zucchero, senza grassi, senza olio di palma, senza glutine, senza lattosio o a basso contenuto di sale. Un fenomeno spinto dalla ricerca del benessere, dall’etica animalista circa il trattamento riservato agli animali e da una maggiore consapevolezza dell’impatto ambientale delle pratiche zootecniche. Il marketing continuerà ad approfittarsi di questo trend creando cibi classici partendo da materie prime sempre più esotiche (noci, semi, lenticchie d’acqua, alghe, etc.).

7. La trasparenza diventa un must irrinunciabile per alcune categorie di consumatori

La filosofia “food-first” si espande: l’ossessione americana per le cosiddette etichette “pulite” enfatizzerà i cibi intrinsecamente nutrienti e minimamente lavorati (al contrario di quei prodotti super-nutrienti perché fortificati con sofisticate elaborazioni). Su questo aspetto la Dieta Mediterranea sarà sempre più ricercata ed applicata come modello di alimentazione sostenibile. Il prossimo passo per le aziende del settore alimentare sarà quello di andare oltre la semplice condivisione degli ingredienti e l’utilizzo di packaging trasparenti. Nel 2019 i consumatori cominceranno a preferire quei marchi dove la trasparenza non è percepita come una scelta marketing, ma come cultura aziendale.