Le DOP e le IGP trainano l’export del Made in Italy

Le Indicazioni Geografiche continuano a rappresentare un fattore chiave della crescita del Made in Italy nel mondo, con un valore all’export di 7,8 miliardi di euro

DOP e IGP confermano il proprio ruolo strategico di traino dell’export del Made in Italy: +9,6%. L’Italia, leader mondiale per numero di DOP IGP con 814 prodotti Food e Wine raggiunge 13,8 miliardi di euro di valore alla produzione nel 2015, per una crescita del +2,6% su base annua e un peso del 10% sul fatturato totale dell’industria agroalimentare nazionale.

Le Indicazioni Geografiche continuano a rappresentare un fattore chiave della crescita del Made in Italy nel mondo, con un valore all’export di 7,8 miliardi di euro, pari al 21% delle esportazioni del settore agroalimentare e un trend positivo che sfiora la doppia cifra con un +9,6%. Il settore Food, composto da oltre 80mila operatori, vale 6,35 miliardi di euro alla produzione e registra una crescita al consumo del +1,7%, con un trend che nella Grande Distribuzione supera il +5%. Il comparto Wine, che raggiunge una produzione certificata di 2,84 miliardi di bottiglie, vale 7,4 miliardi di euro alla produzione con una crescita del +5,8%.

Il Sistema delle DOP e IGP in Italia garantisce qualità e sicurezza anche attraverso una rete che, nel 2016, conta 247 Consorzi di tutela riconosciuti dal Mipaaf e oltre 162mila interventi annui, in Italia, all’estero e sul web, effettuati da Organismi di controllo pubblici.

Gli areali di produzione delle denominazioni, nel loro complesso, coinvolgono capillarmente tutto il Paese, con zone ad alta presenza di filiere agroalimentari di qualità ed altre con intensità minore. L’analisi Ismea-Qualivita sulla ricaduta del valore economico delle filiere DOP IGP nelle Province italiane restituisce una fotografia dell’impatto del sistema IG a livello territoriale. Conferma, inoltre, una forte concentrazione, soprattutto nelle aree del Nord-Est e Nord-Ovest, con il 20% delle province italiane che copre oltre l’80% del valore economico complessivo, anche se si rilevano dinamiche di impatto diversi sui territori d’Italia per le varie filiere produttive.

Nel comparto agroalimentare, le prime tre Province, Parma, Modena, Reggio nell’Emilia, confermano l’importanza della Food Valley emiliana, grazie al numero di filiere DOP e IGP (34) che insistono nel territorio, ma soprattutto all’entità del valore economico delle produzioni maggiori (Parmigiano Reggiano DOP, Prosciutto di parma DOP e Aceto balsamico di Modena IGO, in primis).

Nel comparto Wine è il “Sistema Prosecco” a determinare il maggiore impatto sul territorio di Treviso e Verona, Province che presentano, comunque, altre numerose importanti denominazioni; seguono le Province di Siena, Cuneo, Asti e Firenze areali di produzione delle denominazioni storiche” toscane e piemontesi.