Qual è la differenza tra contraffazione agroalimentare e Italian Sounding?

italian sounding significato

Il fenomeno Italian Sounding crea dei danni da concorrenza sleale alle aziende italiane, ma non è perseguibile ovunque. Perché?

Non è un segreto che la cucina italiana sia una delle più apprezzate al mondo. I benefici della dieta mediterranea e le ricette della tradizione culinaria fanno dei prodotti italiani tra i più ricercati all’estero. È proprio per questo motivo che molte aziende, non italiane, hanno sfruttato a proprio vantaggio la notorietà dei nostri prodotti per introdurre sul mercato internazionale cibi che “sembrano” italiani, ma non lo sono. Questo fenomeno è chiamato Italian Sounding.

Federalimentare in una nota precisa che la contraffazione “riguarda prevalentemente illeciti relativi alla violazione del marchio registrato, delle denominazioni di origine (DOP, IGP, ecc.), del logo, del design, del copyright, fino ad arrivare alla contraffazione del prodotto stesso” ed è legalmente impugnabile e sanzionabile. Il fenomeno Italian Sounding, invece, “fa riferimento all’imitazione di un prodotto/denominazione/marchio attraverso un richiamo alla presunta italianità che non trova fondamento nel prodotto stesso” e non è perseguibile. L’imitazione è più raffinata della contraffazione e nei paesi dove le denominazione di origine non sono riconosciute o non sono tutelate è difficile da combattere.

Per creare dei prodotti che “suonano italiano” i produttori stranieri si servono di denominazioni geografiche, immagini, colori e marchi che evocano l’Italia, inducendo il consumatore ad associare erroneamente l’imitazione al prodotto autentico italiano. Per citare alcuni esempi: Parmesan, che imita il Parmigiano Reggiano, Mozarella, che viene spacciata per mozzarella di bufala, Salsa Pomarola, venduta in argentina, Zottarella prodotta in Germania, e Spagheroni olandesi. 

Il danno per l’economia italiana

Questa forma di economia parallela è cresciuta negli anni a discapito delle aziende agroalimentari italiane e dell’intera economia nazionale. Federalimentare denuncia che il danno per le imprese, secondo le stime del 2010, ammonta a circa 60 miliardi di euro: quasi la metà dell’intero fatturato dell’Industria Alimentare italiana e vale di più del suo export (38 Miliardi di Euro). Di questi 60 miliardi, il danno causato dall’ Italian Sounding ammonta a 54 miliardi, contro i 6 che riguardano la contraffazione vera e propria. Ma c’è chi afferma che il vero valore del fenomeno italian sounding sia più vicino ai 70 miliardi di dollari.

All’estero 2 prodotti su 3 sono falsi Made in Italy. Quali sono i prodotti italiani più taroccati all’estero? Scoprilo qui…

Stati Uniti e Sud America sono i paesi in cui si concentra la maggior parte della produzione e commercializzazione di “falsi” made in Italy. Si tratta, però, di una pratica diffusa persino, tra i Paesi dell’Unione Europea, nonostante la protezione comunitaria dei prodotti italiani Dop e Igp

Come tutelare il Made in Italy?

Per contrastare il fenomeno Italian Sounding Federalimentare ha richiesto al Governo Italiano la costituzione di un Osservatorio permanente sull’Italian Sounding. La Coldiretti ha, inoltre, attuato diverse iniziative per portare l’attenzione sul problema.

A tutela del Made in Italy è nata l’App Authentico che, con una semplice scansione del codice a barre presente sulla confezione di ogni prodotto consente di sapere istantaneamente se il prodotto è autentico Made in Italy o se si tratta di una banale imitazione. Questo strumento completamente gratuito fornisce informazioni sulla provenienza, sul produttore e sulla sua storia, indicando anche i punti vendita più vicini. Nel caso di un “finto Made in Italy” è possibile inviare subito una segnalazione per avvisare gli altri utenti in rete e smascherare, così, l’inganno. Scarica gratuitamente l’App…